I nostri consigli

RECENSIONE OPERA TEATRALE

“DIVINA COMMEDIA”


Lo spettacolo al quale abbiamo assistito il 24 gennaio è un’opera teatrale realizzata sotto forma di musical, ispirata al poema di Dante Alighieri che racconta di un viaggio appassionante nell'aldilà in cui l'autore incontra mostruose creature e paesaggi inattesi.
La voce narrante è quella del famoso attore Giancarlo Giannini e racconta di Dante che, a metà della sua esistenza, spinto da una crisi personale, trova nella scrittura un conforto.
Lo spettacolo è stato un vero e proprio capolavoro grazie alla regia di Andrea Ortis, alle musiche di Marco Frisina, ai testi sia in italiano che in latino a cura di Gianmarco Pagano e Andrea Ortis e alla bravura dei ballerini e degli attori.
La rappresentazione è stata molto originale. Lo spettatore viene immerso nei tre regni ultraterreni e in alcuni momenti, grazie alle proiezioni fatte su alcuni teli, si ha la sensazione di bruciare tra le fiamme eterne o di affogare negli abissi marini. La scenografia è stata molto realistica, quasi da film e in continuo movimento per le numerose coreografie di danza moderna che hanno animato tutto il racconto.
Il Purgatorio e il Paradiso, però, sono stati riassunti in poche scene, altrimenti la rappresentazione sarebbe durata molto di più.
Consigliamo di vedere l'opera perché è molto impressionante, gli attori si immedesimano completamente nel loro ruolo e la coordinazione dei ballerini, diretti da Massimiliano Volpini, stupisce il pubblico.
La Divina Commedia è il poema per eccellenza. Chi la odia, chi la ama, chi vi si accosta senza capirne il reale valore simbolico e artistico, chi la reputa di una noiosità mortale.
Noi crediamo fermamente che, anche grazie a questo tipo di rappresentazione, tutti, anche i più scettici, riusciranno ad apprezzarne la grandezza e l’unicità.

La Classe 2°A
a.s. 2019-2020





RECENSIONE OPERA TEATRALE
“DIVINA COMMEDIA”


Il 24 gennaio 2020 gli alunni delle classi seconde del nostro Istituto si sono recate al Teatro Massimo di Pescara per assistere a “La Divina Commedia Opera Musical”, la prima opera musicale basata sul poema di Dante Alighieri, il quale racconta il suo viaggio nei tre regni dell’Oltretomba, Inferno, Purgatorio e Paradiso.
 La MIC, Musical International Company, che ha organizzato dello spettacolo, ha deciso di portare in scena l’opera di Dante soprattutto per i ragazzi delle scuole, per far apprezzare loro questo poema, utilizzando una forma diversa da quella scolastica.
Lo spettacolo è stato suddiviso in tre momenti, corrispondenti alle tre Cantiche, nei quali il protagonista incontra molti personaggi della storia, della mitologia, della letteratura, dannati o beati in base a quello che hanno fatto durante la loro vita terrena.
La voce narrante, dell’attore Giancarlo Giannini, introduce scene ricche di effetti speciali.
La musica, composta da Marco Frisina, è stata angosciante nelle scene dell’Inferno, ma anche emozionante, come ad esempio nella scena di “Paolo e Francesca”. A volte, è sembrato di essere ad un concerto rock, con musica assordante e luci abbaglianti.
Tra le scene più apprezzate ci sono quella dell’incontro tra Dante e Virgilio, interpretato da Andrea Ortis, che è anche il regista del musical. Sono stati molto coinvolgenti anche gli episodi di Catone e di Ulisse, sia per le scenografie davvero spettacolari, ma anche per la presenza di un corpo di ballo che si muoveva energicamente sul palco.
Infine, bisogna ricordare anche l’attore che interpreta Dante, Antonello Angiolillo, un nostro concittadino, in scena dall'inizio alla fine dello spettacolo, recitando o cantando le sue parti.
Possiamo concludere dicendo che, sebbene ci possano essere delle scene meno coinvolgenti di altre, questo musical è piaciuto a tutti noi e, da come ci è sembrato, anche alla maggior parte degli spettatori presenti nel Teatro.
È stata veramente una bellissima esperienza; molti di noi non avevamo mai assistito ad un musical e sono rimasti sorpresi da questo tipo di spettacolo.
A tutti è piaciuto questo “modo diverso” di studiare “La Divina Commedia”.

Segnaliamo il sito ufficiale del musical (www.divinacommediaopera.it), dove si possono ascoltare le interviste ai protagonisti, vedere le foto e alcune delle scene più belle dello spettacolo.

La classe 2ªB
a.s. 2019/2020






UN SACCHETTO DI BIGLIE

Recensione

Un sacchetto di biglie è un romanzo storico-autobiografico di Joseph Joffo. Il libro è stato pubblicato in Italia nell’aprile 1976, edito da Rizzoli. L’ultima edizione rientra nella Collana Best BUR, Milano, Rizzoli 2018. Nel 2013, la Rizzoli pubblica anche una trasposizione a fumetti di Vincent e Kris Bailly. Dal romanzo sono stati realizzati due adattamenti cinematografici: il primo diretto da Jacques Doillon nel 1975, il secondo da Christian Duguay nel 2017.
La storia inizia nel 1941 a Parigi, città natale di Joseph e dei suoi fratelli Maurice, poco più grande di lui, Albert e Henri, i quali lavorano come barbieri insieme al padre. I due fratelli più piccoli trascorrono le giornate gironzolando per la città e giocando a biglie, finché un giorno arrivano i nazisti. Di giorno in giorno, l’intolleranza nei confronti degli ebrei cresce e così, una notte, la famiglia Joffo è costretta a fuggire. Dapprima si allontanano i due fratelli maggiori, poi i più piccoli, infine i genitori; la famiglia si sarebbe ricongiunta nella Francia Libera. Dopo lunghe vicende e avventure, la famiglia riesce a riunirsi a Nizza, città in cui i due fratelli minori iniziano a prendere confidenza con l’attività del baratto, attraverso la quale ricavano una grossa somma di denaro. Anche in questa città, però, non c’è da stare tranquilli. Infatti, una mattina, durante una gita, i due fratellini vengono catturati dai nazisti che li conducono nella loro sede, un hotel, per essere deportati. Fortunatamente, un sacerdote cattolico riesce a salvarli procurando loro dei certificati di comunione falsi; Joseph e Maurice possono finalmente uscire dall’hotel e continuare la loro vita al Nuovo Raccolto. Ma non per molto, perché il responsabile del centro, un uomo generoso, calmo e rassicurante, viene a sapere che il padre dei ragazzi è stato arrestato nello stesso hotel. I nazisti, vedendo i documenti del signor Joffo, ebreo, noteranno che il cognome è lo stesso dei ragazzi liberati, ragion per cui anch’essi sono ebrei. Inizia per i due ragazzi una nuova fuga, verso la città di Monlucon, dove vive la sorella Rosette. Purtroppo, anche questa città è sorvegliata dai Tedeschi, perciò i ragazzi si dirigono verso Aix-les-Bains, dove la famiglia, ad eccezione del padre, si riunisce. Dopo alcuni mesi, Joseph riceve la notizia che Parigi è stata liberata. E così, dopo tre anni di sofferenze, i fratelli, finalmente riuniti, tornano a vivere a Parigi.
Il romanzo Un sacchetto di biglie nei suoi 45 anni di vita ha riscosso un grande successo internazionale e attualmente conta oltre 20 milioni di copie in 22 paesi. Il libro, fin dall’edizione francese del 1973, è stato accolto con critiche positive dai lettori, la maggior parte dei quali ha apprezzato la prosa semplice e diretta, considerandolo un racconto senza odio in un tempo pieno d’odio. Ad altri è piaciuto il punto di vista sui fatti, raccontati con una ingenuità tipicamente infantile. Alcuni lettori, invece, hanno criticato il linguaggio utilizzato nel romanzo, considerandolo troppo crudo e volgare.
A noi è piaciuto soprattutto il racconto, svolto in modo assolutamente gioioso. Ci ha colpiti il fatto che l’autore, grazie alla pubblicazione del romanzo, è riuscito a far capire ai ragazzi di oggi cosa significa “scappare per salvarsi la vita”, lasciare la propria città e la propria famiglia per trovare una possibilità di sopravvivenza. Consigliamo la lettura di questo libro a tutti i ragazzi della nostra età perché racconta, attraverso gli occhi di un bambino, gli orrori e le brutalità accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale. E lo raccomandiamo perché, finché la memoria di quello che è stata la Shoah resterà viva nelle menti dell’umanità, gli innocenti non saranno morti invano … senza memoria non c’è e non ci sarà giustizia.

La classe II D
a.s,2019/2020


WATTPAD: dal calamaio allo smartphone

“Era la solita giornata da cielo scuro e nuvole cariche di pioggia. Sulla mia testa si facevano strada dei cumulonembi da paura. Sembrava che più mi avvicinassi all’edificio, più i tuoni rimbombassero sotto i miei piedi”.

Questo è l’incipit di una delle migliaia e migliaia di storie, racconti o poesie che potete trovare su wattpad,-“storie da amare”, la piattaforma di lettura più diffusa del momento.

Ma non è tutto: gli autori potete essere voi, basterà iscriversi registrandosi su www.wattpad.com.
Dal 2006, anno della sua nascita, wattpad, è diventato una comunità di oltre 65 milioni di utenti.
Ma quali sono le caratteristiche di questo “villaggio virtuale”?
1   La maggior parte dei lettori-scrittori sono adolescenti.

Il 90% di chi usa wattpad lo fa con uno smartphone attraverso una app  di nome wattpad. Recentemente è uscita una nuova app chiamata “Tap” che funziona come una chat.
Gli argomenti più diffusi sono:  racconti di vampiri, storie erotiche, storie horror.
Wattpad è frequentata anche da editori che cercano continuamente nuovi talenti. Non a caso “Gray” di Xharryslaugh è stato letto 10 milioni di volte ed è stato pubblicato come libro cartaceo da Mondadori.

Tutti possono scrivere tutto, ma attenzione, dei controllori chiamati ambasciatori vigilano continuamente sui contenuti, su chi litiga e su chi copia.
Volevate consigli tecnici su come usare wattpad? Beh, meglio chiedere a Salvatore Aranzulla (www.aranzulla.it).

Ah, dimenticavo! L’incipit ad inizio articolo appartiene al romanzo horror “Stolen”, di strong as you, ed ora vi saluto perché non vedo l’ora di leggerne il seguito.


Matteo D’Amicodatri


COSA FARE IN UNA BELLA GIORNATA DI PRIMAVERA

Cosa fare in una bella giornata di primavera?
Semplice?! Divertitevi più che potete.

Chi di noi non ama questa stagione? È l’ unico periodo dell’anno in cui si può ammirare la natura in tutta la sua bellezza, così ricca di fiori profumati e accesi, il sole tiepido che si rischiara dopo il freddo inverno, ma non è ancora troppo forte, il cielo limpido e gli uccellini che cinguettano.


È una delle più belle stagioni di tutto l’anno, ideale per uscire fuori e svagarsi un po’. Vi consiglio di fare una bella passeggiata all’aria aperta in compagnia dei vostri amici e ammirare il paesaggio che si risveglia da un lungo inverno. Potete girovagare per i parchi; qui a Chieti ce ne sono moltissimi, come ad esempio il parchetto lungo la via Colonnetta, in via Amiterno, al percorso vita o a Sambuceto, luoghi perfetti per smaltire i grassi e prepararsi alla tanto attesa prova costume, che ogni estate terrorizza tutti noi.
Sarebbe fantastico anche leggere un bel libro sotto una pianta, all’ombra o in un campo fiorito, ma stando comunque molto attenti al polline, che in questi mesi sta facendo impazzire moltissime persone. Inoltre si stanno anche riscaldando le giornate, perciò vi consiglio di fare una bella passeggiata lungo mare, camminare scalzi sulla spiaggia e assaporare il profumo della salsedine. Anche degustare un fresco e buon gelato non sarebbe male, scegliendo i propri gusti preferiti, per prepararsi alla bella stagione e rinfrescarsi un po’, oppure fare una bella corsetta in bici per sentire la brezza dell’aria sulla propria pelle, facendo attenzione alle macchine che circolano in strada, con prudenza.
La primavera poi, è la stagione perfetta per socializzare, perciò organizzate uscite di gruppo. Insieme alle persone che vi fanno sentire bene, organizzate uno di quei fantastici picnic in cui dopo aver fatto una scorpacciata di cibo, si fanno lunghi discorsi e si raccontano affascinanti storie e gossip. Non c’è niente di più bello che trascorrere una giornata all’insegna del divertimento e lasciarsi alle spalle tutti i pensieri negativi!!!

Spero che i nostri consigli vi possano essere utili durante questa imperdibile stagione!! Ciao e alla prossima


                                                       BENEDETTA E EMANUELA#3^B e 3^D 


SOS ESAME

Ciao a tutti! 
Sono Camilla, e oggi, con grande felicità, vi racconterò un po' come sto affrontando la preparazione all'esame e cercherò di fornirvi dei consigli... Purtroppo o per fortuna, mi trovo in terza media, sì, proprio così... saró costretta a lasciare i miei compagni, ma so che rimarremo amici anche se frequenteremo scuole diverse, o almeno spero. 
Il lato positivo, è quello che, dall'anno prossimo inizierò un percorso del tutto nuovo, mi sentirò più grande, e sarò finalmente ritenuta più responsabile.
Devo dire che in questo ultimo periodo, mi sto impegnando molto a scuola, forse come non ho mai fatto; inizio già a vedere i primi risultati, come il miglioramento di alcuni voti e l'aumento della mia sicurezza. 
Ho molta paura dell'esame, ma forse andrà bene! Sicuramente andrà bene! Oppure no... meglio che smetta di pensarci, altrimenti mi viene l'ansia... ho deciso di fare sul serio.
Spesso le persone mi chiedono che argomento ho scelto di presentare all'esame... le domande a riguardo sono formulate diversamente, ma la risposta è sempre la stessa:"non lo so". Spero vivamente che qualcuno mi aiuti. 
Ora, lasciando da parte la mia disperazione, cercherò di darvi qualche consiglio:


1)Studiate in modo costante dall'inizio dell'anno, vi servirà non solo per avere una buona media, ma sarete soddisfatti dei vostri risultati, e giungerete all'esame ben preparati!



2)Non fatevi trascinare dalla forza dell'ansia come faccio io... Restate tranquilli, magari sarà davvero semplice come dicono. 



3)Scegliete un argomento che sia collegabile con tutte le materie, così sarà più semplice esporre il tutto. 


Beh...che dire, per oggi ho finito, spero di esservi stata di aiuto, vi aggiornerò il prima possibile, appena avrò novità! A presto!



                                                                                    CAMILLA#3^B



Ciao a tutti ragazzi,
oggi vi proporremo alcuni consigli per trascorrere al meglio un pomeriggio piovoso.
Cosa fare quando fuori diluvia e l'unico modo per poter uscire di casa è possedere l'Arca di Noè?
  1. Prima di tutto, se il giorno successivo avete scuola vi consiglio di studiare.
  2. Poi potreste leggere un libro, magari il vostro preferito e indossare gli abiti più comodi e caldi che avete, nel caso facesse freddo.
  3. Preparatevi una cioccolata calda e rilassatevi sul divano davanti ai vostri film o le vostre serie TV preferite con un plaid.
  4. Se vi piace la musica e avete uno strumento in casa: una chitarra o una pianola che siete interessati a suonare ma non ancora sapete farlo, su Internet ci sono milioni di tutorial per imparare:
 E’ sempre bello apprendere cose nuove!!!
                               

                Francesca ed Emanuela#3^B e 3^D





Salve a tutti, ecco il nostro consiglio per una piacevole lettura

“Il giardino dei Musi Eterni” di Bruno Tognolini

Un giorno una gattina di nome Ginger si risveglia improvvisamente dopo una notte da incubo.
 
Subito però si accorge che non si trova nella sua casa insieme al suo adorato padroncino Davide, ma in un giardino pieno di animali di diverse specie contornati da un’aura lucente.
Dietro di lei c’è una pietra, ma non una qualunque, quella era la sua tomba, dove avrebbe riposato per l’eternità.
Dopo aver accettato che era morta o meglio che il suo corpo lo era, inizia la sua vita lì nel giardino dei musi eterni, come spirito che fa parte dell’anima del mondo, invisibile agli occhi umani

Incontra molti Àniman tra cui: il suo migliore amico, un pastore maremmano di nome Orson; la centenaria tartaruga Mama Kurma; il gatto scienziato Linneo e molti altri. Non ci sono solo Àniman nel giardino ma anche i saltafossi che non sono altro che il vecchio gufo Saturnus e la nonnina. Nel giardino dei musi eterni le giornate passano veloci e tutti gli Àniman giocano insieme scambiandosi la pelle o diventando enormi masse di pioggia.
La quiete però non dura a lungo perché si iniziano a presentare diversi ostacoli per la nostra impavida gattina Ginger come: l’improvvisa scomparsa di alcuni suoi fratelli, gli strani comportamenti del Custode e i pupazzi quasi vivi dei bambini.

Il resto leggetelo voi, per scoprire un grande insegnamento di vita: non annoiarsi mai di essere se stessi!






“STORICI” PER UN GIORNO


  

Il giorno 6 ottobre, siamo stati coinvolti in un’impresa davvero entusiasmante!
 

Quando, qualche giorno prima ci era stato detto che avremmo partecipato ad un’uscita didattica per il “Museo delle Genti d’Abruzzo”, in verità non abbiamo fatto i salti per la gioa. Certo, un giorno in meno di scuola,ma non sarebbe stato di sicuro meno noioso! Ci siamo invece ricreduti appena siamo arrivati al Museo: una simpaticissima guida ci ha accompagnati attraverso un viaggio nel passato usando una cartina di Pescara Antica, curata nella Biblioteca Nazionale di Napoli che ritraeva un’antica fortezza di una forma simile ad una stella, divisa dal fiume. La sponda sud del Fiume Pescara ospitava il Bagno Penale.

Il nome bagno, dato alle galere di terra, deriva probabilmente dall’uso di condannare i rei ai lavori forzati al remo sulle galee, antiche navi militari sottili e basse i cui alloggiamenti per i rematori si trovavano appena sopra il livello dell’acqua. 



I primi documenti che attestano l’esistenza di un bagno penale a Pescara risalgono al 1810. Ma solo dal 1850 vi giunsero i primi condannati per reati politici, vittime della reazione borbonica ai fatti rivoluzionari del biennio precedente. 

Con l’ausilio di schermi touch-screen abbiamo intervistato Antonio e Clemente de Cesaris, Francesco Marozzi, Baldassare de Tullio, Benedetto de Bartholomaeis arrestati a causa delle loro idee rivoluzionarie. Da loro abbiamo saputo che le condizioni di vita nel bagno erano pessime: i galeotti venivano uniti a coppia da una catena, sottoposti costantemnete al peso dei ferri e alla certezza di non potersene sbarazzare mai. I galeotti indossavano due camicie di panno di canapa e un berretto di fattura grottesca e trascorrevano il loro tempo scrivendo, sperando di non essere avvelenati col cibo (zuppa di fave con pane e ogni 15 giorni carne cruda da cuocere sui fornetti) e, in caso di malattia, di trovare  conforto dall’aiuto di un altro compagno galeotto.



La seconda parte dell’uscita ci ha coinvolti in un laboratorio di ricerca e decifrazione: divisi in quattro gruppi, abbiamo cercato di capire la scrittura di alcune lettere di galeotti. Impresa ardua in cui però ce la siamo cavata in maniera alquanto decorosa.



Siamo ritornati a scuola felici di aver appreso qualche informazione in più sulla storia della nostra regione e con la certezza che in ognuno di noi si nasconde un piccolo storico!



Vi consigliamo pienamente di andare a visitare il museo perché con leggerezza si apprendono cose nuove.



#Wlaterzac#BUONAPPRENDIMENTO#noielastoria











 
Eccoci qua con il nostro primo consiglio.
Essendo maggio non potevamo che consigliare la lettura di libri.
Sara e Felisia ne consigliano due; a loro sono piaciuti in modo particolare e confidano nel fatto che possano trasmettere anche a voi sensazioni e passioni.

I libri sono di JOHN GREEN:
1)  “Città di carta”
2)  “Colpa delle stelle”
Il primo ci trasporta in un mondo fatto di avventura e mistero, in cui i protagonisti, Quentin Jacobson e Margo R. Spiegelman, affrontano problemi quali bullismo, amore, realtà e fantasia.
Il secondo narra una storia in cui i protagonisti, Haze Grace e Augustus Waters, si muovono affrontando il classico binomio amore-morte  e sembra quasi che la seconda abbia la meglio.

Felisia e Sara hanno letto e divorato questi libri e vi augurano
Buona Lettura!
Sicure del fatto che in una società fatta di social, condividere libri ci aiuti ad aprirci di più, parlare meglio e vivere meglio!!!


 (MAGGIO)
In questo momento storico particolare, il nostro Alessandro ci suggerice una lettura entusiasmante, ma anche molto significativa:
  "Ti racconterò tutte le storie che potrò" di Agnese Borsellino con Salvo Palazzolo.
Una storia d'amore e di orrore, di dolore e speranza per il futuro del nostro Paese. E' un libro ricco di emozioni forti, un modo diverso di ricordare Paolo Borsellino, attraverso gli occhi di chi lo ha amato col cuore.






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