INTERVISTA ALLA PROF.SSA FUSCHI – CORSO STEM
1) Cos’è il C.A.D. ?
E’ un acronimo COMPUTER-AIDED-DESIGN cioè
tradotta letteralmente è: “Progettazione assistita dall’elaboratore”; più
comunemente CAD indica ilsettore dell’informatica volto ad utilizzare tecnologie
software e in particolare della computer grafica per supportare l’attività di
progettazione di manufatti realizzabili.
2)
Quali sono gli
obiettivi che raggiunge?
Imparare a disegnare, modificare e gestire in
ambito tecnico disegni e progetti, nello specifico di questo corso STEM
disegnare i cartelli stradali.
3)
Come funziona il
procedimento?
Si sperimenta l’uso di AUTOCAD attraverso un
programma free.Il progetto didattico seguito dal docente è svolto attraverso
esercitazioni individuali al fine di ottimizzare le capacità di ognuno.
4)
E’ utile per gli
studenti?
L’uso di programmi di disegno computerizzato,
AUTOCAD nello specifico, è fondamentale per fornire agli alunni le conoscenze
tecniche e pratiche per sviluppare interesse verso quelle professioni che hanno
a che vedere con il disegno meccanico ed architettonico, quindi in questa sede
è un buon volano per la scelta per la scuola secondaria di secondo grado.
5) E’ possibile disegnare in 2 D con il CAD?
Con Autocad è possibile disegnare sia in 2D
che in 3D naturalmente dipende dal programma che viene scelto.
6) Quanto tempo serve per imparare il programma?
Dipende dalla predisposizione personale ma un
corso base necessita di 100 ore almeno.
7) Quali strumenti e quali programmi sono necessari per il CAD?
Per utilizzare AUTOCAD è necessario disporre
oltre che il programma stesso anche un computer che supporti il programma e un
mouse sono gli strumenti base.
8) In quali ambiti lavorativi è utilizzabile il CAD?
Nel mondo del lavoro esistono molteplici figure
che necessitano il padroneggiare dei programmi CAD. Si va dal disegnatore CAD
negli studi di progettazione al progettista vero e proprio in diversi ambiti:
architettura, meccanica, impiantistica, ingegneria, interdesign.
9) Il progetto eseguito è stampabile in 2D e in 3D?
Tutti i prodotti eseguiti con il CAD possono
essere stampati tridimensionalmente con una qualunque stampante se il progetto
è di piccole dimensioni, con un plotter se il progetto è di grandi dimensioni e
si può stampare in 3D se si dispone di apposita stampante 3D.
10)
Lei pensa di
riproporre questo corso agli alunni durante l’estate?
Sicuramente ci sarà la seconda edizione di
STEM2 già formatasi, per cui quest’estate il modulo sarà riproposto.
11)
E’ soddisfatta dei risultati dei suoi allievi?
Sono contenta dell’entusiasmo mostrato dagli alunni che alla fine delle due ore di lezione mi dicono : - “Ma prof. l’ora è già finita?”
S. Mordini 2^C
Intervista al maestro Mazzoccante
1.
Amava
la musica sin da bambino?
1. Non credo…io ho iniziato a suonare per caso il pianoforte quindi…di solito si
inizia per caso,non tutti quelli che si avvicinano alla musica poi fanno i
musicisti e non tutti quelli che fanno i musicisti si sono avvicinati alla
musica volontariamente
2.
Perché fra tutti gli strumenti ha scelto proprio il pianoforte?
2. Adesso
lo posso dire, quando ho iniziato lo ripeto era un caso perché stavo con mio
fratello che ha un anno in più di me e che oggi è un frate passionista. Lui voleva suonare la chitarra, siamo andati in una scuola dove c’era un maestro che disse “No, qui chitarra non si fa, solo il violino e il pianoforte!” Mio fratello se ne uscì con una frase molto intensa, non amava molto il violino
e questo era un docente di violino. Mio padre, in forte imbarazzo, si girò verso
di me e disse: “Vuoi suonare tu? Forse il pianoforte?”… e ho iniziato cosi per
caso…poi adesso posso dire che il pianoforte è il mio strumento preferito
perché con il pianoforte si può suonare davvero qualsiasi melodia.
3.Come
e perché le è venuta questa passione?
3.
La passione vera è arrivata dopo, all’inizio era più un impegno… Quando uno è
bambino ama più il gioco e io amavo giocare a calcio, ero nella “Primavera del Chieti calcio” facevo gli allenamenti allo stadio. Invece la passione per la
musica è una cosa che ti cresce dentro, è come un qualcosa di naturale, piano
piano ti cresce dentro e nemmeno te ne accorgi, poi te ne accorgi quando non
puoi suonare e ti manca.
4.Oltre alla musica ha altre
passioni che segue nel tempo libero?
4.
Io
vorrei praticare gli sport, ma visto che non ho tempo e infatti si vede anche un
po’, amo seguire tutti gli sport: calcio, motociclismo, automobilismo, sci…
tutto mi fa impazzire, tutto veramente!
5.
Per
continuare il suo sogno deve togliere del tempo libero alla sua vita privata?
5.Che domanda complicata… Diciamo
che oggi ho trovato un equilibrio, in passato ho tolto molto tempo alla mia vita
privata. Poi adesso sono sposato ho due figli, ho imparato, si impara anche questo
poi crescendo. La vita poi può essere molto diversa in base a come la si vuole vivere se da single o
avendo una famiglia.
6. Qual è stato il concerto che non
dimenticherà mai?
6. I concerti che non si dimenticano mai
sono quelli che tu pensi che non farai mai nella tua vita; ce ne sono tanti di
bellissimi, per esempio la prima volta che ho suonato in un'orchestra nel '99, in Germania, era la prima che ci andavo… poi la prima volta che ho suonato sia
in America sia in Russia
7.
E invece c’è o ci sono quelli che preferisce
dimenticare?
7. Sì, c’è un episodio che preferirei
dimenticare, ma fanno parte tutti del proprio bagaglio. È stato sempre in
Germania, qualche anno dopo dove diciamo non mi sono trovato perfettamente con
il Direttore d’orchestra perché non la pensavamo allo stesso modo quindi abbiamo avuto un po’ di discussioni, ma
alla fine quando si sale sul palco la musica mette in ordine tutto.
8.Invece
per quanto riguarda la sua prima esibizione cosa ha provato?
8.
Della
prima esibizione quello che mi ricordo è che mia mamma mi aveva regalato un
maglione che aveva fatto lei con i ferri, ed era un concorso a Chieti dove
nessuno mi aveva detto che era un concorso Avevo 6 anni, sono andato lì e ho suonato. Dopo quando mi hanno detto "hai vinto il primo premio" ho detto ma "perché c’è un premio?"... dovevo solo suonare
….e poi mi ricordo di una foto con questo maglione bianco con due strisce: una
rossa e una blu mentre suonavo il pianoforte….
9. Di questo lavoro cosa le piace,
suonare o insegnare ai suoi alunni e far crescere in loro una passione?
9.
Allora
innanzitutto quello che mi piace è che
la musica non ti fa mai stare solo. Io viaggio tanto e quando sei fuori ti
mancano gli affetti, ti manca la moglie, ti mancano le bimbe. Io ho due
bambine, però quando studio per esempio quando trascorro del tempo suonando il
pianoforte il tempo diventa speciale: tutto funziona, tutto va bene! Poi dopo i tuoi pensieri tornano, dopo o c’erano già prima. Però in generale amo
insegnare infatti ho fatto molto "masterclass" in: Germania, a Malta, in
Spagna, anche in America e in Russia…sì ho girato già tantissimo e sì mi piace
moltissimo insegnare e suonare e non voglio lasciare nulla di tutto questo.
10.Ci hanno detto che per il
pianoforte ci sono degli esami. Se un suo alunno non li passa lei è
dispiaciuto?
10. Beh voi non fate gli esami… sì, per tutte le cose ci sono degli esami e per rispondere alla seconda domanda
volevo dire che la musica è una materia differente dalle altre materie, la
musica è un po’ come la matematica: se il
docente è appassionato l’alunno lo sente, se il docente ama la storia l’allievo
lo sente e si appassiona; la musica è così, però ad un certo punto la musica ti
insegna che tu puoi dare al tuo allievo fino a un certo punto, l’altra parte la
fa lui. Giustamente però se l’allievo non si impegna l’esame non lo passa, se
non passa l’esame per altre ragioni può sempre rifarlo, non è successo niente
però ti dispiace perché il percorso rallenta, ma a vantaggio del percorso
musicale. Ad esempio io adesso ho 41 anni e penso che quando avrò 90 anni sarò ancora lì a suonare il
pianoforte. Magari avrò degli allievi...quindi la musica la porti avanti sempre,
non è un percorso che finisce. Imparare a suonare meglio è possibile fino
all’ultimo giorno della tua vita.
Marina
IL NUOVO PRESIDENTE DEL CIS
Ciao
ragazzi, oggi vorremmo parlarvi di Francesco: il nuovo
Presidente del CIS.
Lo abbiamo
intervistato per vedere cosa ne pensa del suo nuovo incarico, sottoponendolo a
10 domande cui Francesco ha saputo rispondere
con la grinta di un buon Presidente!!!
1. Come ti
senti ad essere diventato Presidente?
- Sono felicissimo; essere
presidente è un ruolo molto importante e bisogna essere consapevole delle
diverse responsabilità-
2 Quali
sono le tue aspettative per questo nuovo anno?
-In qualità di Presidente cercherò
di dare il massimo per ottenere qualcosa per la nostra scuola-
3 Cosa
comprenderà il tuo programma?
- Sicuramente l’utilizzo dello
spazio esterno che abbiamo a disposizione sarà necessario riassestarlo, poi mi
batterò per ottenere nuovi strumenti per
le attività scolastiche-
4 Quali
sono state le ragioni che ti hanno spinto a candidarti?
- Sono tanti gli anni che ho trascorso al CIS
e perciò penso di ottenere qualcosa di buono da questa scuola-
5 Pensi che
riuscirai ad essere un buon Presidente?
- Sicuramente, con l’aiuto di tutti
voi e dei miei consiglieri-
6 Quali
sono i tuoi punti di forza ?
- Il mio punto di forza è sicuramente
l’esperienza che mi permette anche di gestire meglio il lavoro-
7 Che ne
pensi dei tuoi consiglieri?
- Sono bravissimi ragazzi, in grado
di svolgere nel miglior modo possibile il loro incarico-
8 Qual è il
progetto che ti appassiona maggiormente?
- Senz’altro il mio progetto “
preferito” è quello di riportare gli spazi esterni, abbandonati, alla loro
antica bellezza-
9 Quali
sono secondo te i vantaggi e gli svantaggi di essere Presidente?
- Il vantaggio è che sono un ragazzo
in gamba, lo svantaggio invece è la preoccupazione di essere il portavoce di
ogni studente ( lavoro per niente rilassante)-
10 Pensi
che continuerai anche in futuro il tuo percorso in politica?
- Per ora sono ancora piccolo per
dirvi cosa sarà di me, ma con il tempo saprò affrontare la scelta migliore-
Grazie
mille Francesco per l’ intervista…
TI
AUGURIAMO IL MEGLIO PER QUESTO NUOVO ANNO SCOLASTICO!!!
BENEDETTA
& MARIO# 3^B
Massimo Consorti e il corso di giornalismo in #secondaci
Non è servito conoscervi per prendermi l'impegno di realizzare il vostro banner, ora anche un po' mio... Quando Massimo Consorti me lo chiese, pensai che il nome "il Fuoriclasse" fosse azzeccato e stimolante, pensando, nel contempo, che voi ragazzi ne avreste potuto tirare giù di idee e anche interessanti. Ma si sa, gli amici non si sottraggono e per questo vi ho donato un po' del mio tempo molto volentieri, anche per stimolarvi a crescere con il sano e giusto impegno, sempre nel divertimento intelligente e creativo. Come nella parola scritta, prima di intraprendere una storia, un racconto, anche per la grafica occorre cogliere gli elementi protagonisti per descrivere un'idea e racchiuderla in uno 'scenario accattivante'. Ho scelto un atleta storico del salto in alto, Dick Fosbury (inventore dell'attuale tecnica olimpica) e una matita rossoblù appena rivisitata, per sottolineare i due concetti che suggeriscono il nome 'fuoriclasse'. Il resto sono forme, tecnica e vincoli dettati dal linguaggio usato.
Voglio concludere con un augurio sincero e meno formale possibile a voi della Seconda C, suggerendo, o meglio, scrivendo di non dare mai nulla per scontato, ma di osservare sempre e analizzare i perché. Dietro a una bella idea c'è sempre un vero e articolato pensiero. Chi ne scriverà deve averlo colto.
La dedica del maestro Giuseppe Piscopo, napoletano doc, #airagazzidellasecondaci
Il più bel aeroplano di carta dedicato a #airagazzidellasecondaci
La vignetta di Giuseppe Piscopo
Il messaggio di Carlo Delle Piane a "il FuoriClasse"
Grazie per questo stupendo ed inestimabile commento. E' un onore ricevere gli auguri da una grande personalità che rappresenta la storia del nostro Cinema. Spero davvero che i "miei" ragazzi colgano l'invito e sfruttino la realtà del blog per creare un'efficiente macchina capace di produrre positività per sè e per gli altri. Grazie ancora di vero cuore!
RispondiElimina#SUPERIAMOL'ESAME
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